Le Cappellette Votive.:  Testi di Franca Panizza

 

Lierna, come tutti i paesi lariani, possiede sia nel centro abitato che nella parte montana, più di una ventina di cappellette votive e affreschi  devozionali, espressione di arte popolare e di culto per l’immagine sacra.

Spesso erano sorte sul sito di tempietti e are pagane di epoca romana dedicati agli dei ed eretti agli incroci e nelle campagne.

Gli autori dei dipinti erano sovente pittori itineranti pagati con modiche somme o in natura.

Molte rappresentano la Madonna nelle sue varie manifestazioni: da sola, col bambino, con i santi, a dimostrazione di come il culto mariano fosse diffuso in passato. Presso queste cappelle nelle sere del mese di maggio si usava recitare il Rosario.

Talora erano state erette per il voto di un singolo, altre per iniziativa della comunità per onorare i suoi santi protettori, considerati intermediari con la divinità.

Altre volte si costruivano in ringraziamento per uno scampato pericolo o per richiesta di conforto in seguito ad un evento tragico.

Le cappellette ai crocicchi e in montagna furono invece edificate a scopo difensivo del viandante contro le insidie e i pericoli del cammino.

Costituivano anche tappa per le Rogazioni, processioni propiziatorie primaverili che si svolgevano nelle campagne lungo un percorso prestabilito.

Purtroppo, nonostante i recenti restauri, alcuni di questi manufatti sono caduti in stato di abbandono, rovinati dall’incuria, dal tempo e dagli agenti atmosferici.

Testimoniano comunque una religiosità semplice e spontanea, talvolta venata di superstizione, che ha contraddistinto la comunità liernese del passato. Una comunità  costituita da gente umile, povera, dedita all’agricoltura, soggetta alle inclemenze del tempo atmosferico, per la quale la vita quotidiana era disseminata da affanni, sacrifici e fatiche, ma anche di speranze e di sogni spesso mai realizzati.